Allattare il proprio bebè al seno è molto importante per la sua salute ed è anche gratificante per la mamma che è consapevole di fare al figlio un grande regalo d’amore. Ma a volte, quando il piccolo si sveglia spesso di notte, ci si chiede se è giusto ogni volta attaccarlo al seno. Avrà davvero fame o solo voglia di coccole? E in questo caso, è giusto offrirgli il seno?
1. È vero che le poppate notturne sono importanti?
Sì, perché, a differenza dell’adulto (che mangia soltanto durante il giorno), il bambino - soprattutto nei primi mesi di vita - per introdurre la giusta quantità di latte e rispondere alle esigenze del suo metabolismo, ha bisogno di nutrirsi a intervalli abbastanza regolari, sia di giorno sia di notte. Sono pochi i piccoli che riescono a fare pause lunghe tra una poppata e l’altra, dormendo tutta la notte.
Dopo una certa età, le poppate notturne possono essere un “vizio”?
Non mi sentirei di definire “vizio” quella che è semplicemente un’abitudine piacevole e naturale per il bimbo, insita nel concetto stesso di allattamento, specialmente se questo si protrae a lungo. Se nei primi tempi il piccolo si attacca al seno per fame e per altre gratificazioni legate al succhiare, una volta che è svezzato e con le pappe introduce la quantità sufficiente di nutrienti, il latte resta comunque un momento di “coccola” con la mamma. Una coccola che, in teoria, dovrebbe proseguire finché non è il bambino stesso a decidere di staccarsi.
Si può stabilire un “numero” di poppate notturne consigliato in base all’età del bambino?
No, anche se numerosi studi hanno evidenziato che un bimbo allattato esclusivamente al seno mangia, in media, sei volte di giorno e due di notte. Ma ci sono anche bebè che non fanno distinzione tra le ventiquattr’ore e richiedono lo stesso numero di poppate di giorno e di notte! In genere, questo succede con i più piccoli, soprattutto nel primo mese di vita. Certo, a poco a poco, il bimbo tende a strutturare il suo sonno, prolungando le ore di nanna, ma può darsi che la routine delle due poppate notturne prosegua finché assume l’alimento materno, proprio perché con la dose di latte si garantisce anche un ‘rifornimento’ di coccole e di rassicurazione. Fatte queste premesse, possiamo ben capire che non è possibile stabilire un numero “giusto” di poppate in base all’età: in biologia e psicologia, le variabili sono tante e ogni bambino ha le sue esigenze, di nutrizione ma anche di affetto.