Maura ma lo sai che non è vero che le trombette spaccatimpani fanno parte della tradizione locale ...
ma tu guarda quei farabuti che stanno assordando mezzo mondo ....
leggete cosa ha scritto oggi Aldo Grasso sul Corriere
Questi Mondiali 2010 rischiano di
passare alla storia non per il gioco espresso ma per il fastidiosissimo
suono delle trombette: noiose come uno sciame di zanzare inferocite,
moleste come i bongo nelle notti estive, irritanti come i «ma va là» di
Ghedini.
Se il Sudafrica di Nelson Mandela si fa conoscere in tutto il
mondo per il ronzio stordente delle vuvuzelas di plastica significa che
qualcosa non ha funzionato. Prima di cercare di capire com’è possibile
eliminare l’orrida colonna sonora, eliminiamo un equivoco alimentato
dall’onnipotente presidente della Fifa Joseph Blatter. Le vuvuzelas non
appartengono al repertorio culturale zulu, non hanno nulla di
ancestrale, non affondano le loro radici nella musica etnica e non
derivano dal corno di koudou (una specie di antilope). Rompono e basta!
Le vuvuzelas le ha inventate un signore che si chiama Freddie
«Saddam» Maake: il suo punto di partenza era una di quelle trombette con
peretta di gomma che si montano sulle biciclette come campanello.
All’inizio, essendo d’alluminio, la vuvuzela era vietata negli stadi,
nonostante Saddam e i suoi amici la usassero per infastidire gli
avversari. Nel 1989 Saddam trova un industriale che comincia a
fabbricare vuvuzelas di plastica.